Standard Morfologico

FCI Standard N° 202 – pubblicazione del 17.12.2015 – in vigore dal 1 gennaio 2016

Brevi cenni storici

Cane di antica origine italiana. Si forma attraverso i secoli utilizzato nella caccia agli uccelli prima con metodi del passato ed in seguito con le armi da fuoco. Affreschi del XIV secolo testimoniano l’inequivocabile continuità nel tempo del bracco italiano durante il passar dei secoli, relativamente alla sua morfologia e l’attitudine come cane da ferma. Selezionato per la grande capacità di trotto veloce ed ampio è per natura un ottimo cane da riporto.

Aspetto generale del cane

Di costruzione forte e armonica con aspetto vigoroso. Preferiti i soggetti ben proporzionati e di media taglia con arti asciutti, muscoli salienti, linee ben definite nonché testa scolpita con evidente cesello sub-orbitale, elementi questi che conferiscono distinzione alla razza.

Proporzioni importanti

La lunghezza del tronco è pari all’altezza al garrese o leggermente superiore. La lunghezza della testa è pari ai 4/10 dell’altezza al garrese; la sua larghezza misurata alle arcate zigomatiche è inferiore alla metà della lunghezza totale. Cranio e muso di pari lunghezza.

Comportamento e carattere

Resistente ed adatto a qualsiasi genere di caccia, affidabile, intelligente, dotato con un’ eccellente capacità di apprendimento, docile e facile da addestrare.

Testa

Angolosa e stretta alle arcate zigomatiche; la lunghezza del cranio è pari a quella del muso. Gli assi cranio-facciali sono tra di loro divergenti, ossia prolungando la linea superiore del muso essa deve passare avanti all’apofisi occipitale ed ottimalmente a metà della linea superiore longitudinale del cranio.

Regione Cranica
Cranio: Visto di profilo, ha la forma di un arco molto aperto. Visto dall’alto forma, in senso longitudinale, una ellisse allungata. La larghezza del cranio, misurata al livello delle arcate zigomatiche, non dovrebbe eccedere la metà della lunghezza della testa. La protuberanza occipitale e le salienze sopraorbitali sono percettibili. Il solco frontale è visibile e termina a metà del cranio. La cresta interparietale è corta e non molto pronunciata. La protuberanza occipitale è pronunciata.
Stop: Non pronunciato.

Regione Facciale

Tartufo: Voluminoso, con narici grandi e aperte, leggermente prominente sulla linea anteriore delle labbra, con le quali forma un angolo. Il colore è più o meno roseo o carnicino o marrone, in armonia con i colori del mantello.

Muso: Canna nasale leggermente montonina o retta. La sua lunghezza è pari alla metà della lunghezza della testa, e la sua profondità misura 4/5 della sua lunghezza. Visto di fronte, le sue facce laterali sono leggermente convergenti, pur mantenendo una faccia anteriore di buona larghezza. Il mento è poco evidente.

Labbra: Le labbra superiori sono ben sviluppate, sottili e cadenti senza essere flaccide, ricoprono la mandibola; visto di profilo oltrepassano di poco ai lati. Viste di fronte formano, una “V” rovesciata sotto il tartufo; la commessura delle labbra deve essere accentuata, ma non cadente.

Chiusura/Denti: Arcate dentarie che combaciano, con denti perpendicolari ai mascellari; chiusura degli incisivi a forbice. Ammessa anche la chiusura a tenaglia.

Guance: Asciutte

Occhi: In posizione semilaterale, esprimono bonarietà, non sono né infossati né sporgenti. Gli occhi sono piuttosto aperti con rime palpebrali ovaleggianti e aderenti al bulbo (assenza di entropion e/o di ectropion). ll colore dell’iride è ocra più o meno scuro o marrone a seconda della colorazione del manto.

Orecchie: Ben sviluppate, così da poter raggiungere in lunghezza senza stiramento il margine anteriore del tartufo. La loro larghezza è almeno metà della loro lunghezza; poco erettili; strette alla base, con attacco piuttosto arretrato e inserito sulla linea zigomatica; un orecchio flessibile, con voluta anteriore interna ben marcata ed aderente col suo bordo alla guancia è apprezzato; I’estremità inferiore termina a punta leggermente arrotondata.

Collo

Forte, tronco-conico, di lunghezza non inferiore ai 2/3 della lunghezza della testa; ben marcato il distacco dalla nuca; gola con giogaia di sviluppo contenuto, flessibile e suddivisa.

Corpo

Linea superiore: Il profilo superiore del tronco si compone di due linee: una inclinata, quasi retta, che dal garrese va all’undicesima vertebra dorsale, l’altra leggermente convessa, che si raccorda con la groppa.

Garrese: Ben definito, con punte delle scapole leggermente distanziate.

Regione Lombare: Larga, muscolosa, corta e leggermente arcuata.

Groppa: Lunga (circa 1/3 dell’altezza al garrese), larga e ben muscolosa; l’inclinazione ideale del coxale (angolo formato dalla cintura pelvica con la linea orizzontale) è di 30 gradi.

Torace: Ampio, profondo e disceso a livello del gomito, non carenato, con costole ben cerchiate particolarmente nella parte inferiore.

Linea inferiore: Il profilo inferiore è quasi orizzontale nella parte toracica, risale leggermente nella parte addominale.

Coda

Robusta alla radice, dritta, con leggera tendenza a rastremarsi, pelo corto. Quando il cane è in movimento, e soprattutto in cerca, è portata orizzontalmente o quasi. La coda naturale non deve oltrepassare in lunghezza il garretto e rispecchia le caratteristiche sopra indicate. Se accorciata per cause legate alla caccia, in accordo con la salute ed il benessere animale, la coda deve avere una lunghezza di 15-20 cm dalla sua radice.

Arti anteriori

Aspetto generale: Molto liberi nel movimento.
Spalle: Forti, fornite di buoni muscoli, lunghe ed inclinate.
Braccia: Oblique, aderenti al torace.
Gomiti: La punta del gomito deve trovarsi sulla perpendicolare abbassata dalla punta posteriore della scapola al suolo.
Avambracci: Robusti, bene in appiombo, con tendini forti e ben marcati.
Metacarpi: Di giuste proporzioni, asciutti, di discreta lunghezza e lievemente inclinati.
Piedi anteriori: Robusti, ovaleggianti, con dita ben arcuate e unghie forti ricurve verso il terreno. Il colore delle unghie è bianco, ocraceo o bruno, più o meno intenso, a seconda del manto: suole asciutte ed elastiche.

Arti posteriori

Cosce: Lunghe, non divaricate, muscolose, con margine posteriore tendente al rettilineo.
Ginocchio: Ben angolato.
Gambe: Forti.
Garretto: Largo.
Metatarsi: Relativamente corti ed asciutti.
Piedi: Con tutte le caratteristiche di quelli anteriori, muniti di sperone, la cui assenza non costituisce difetto. Tollerato il doppio sperone.

Andatura

Trotto ampio e veloce con spinta del posteriore possente e portamento di testa alto col tartufo che in caccia è normalmente al di sopra della linea dorsale.

Pelle

Consistente ma elastica, più fine sulla testa, alla gola, alle ascelle, ed alle parti inferiori del tronco. Le mucose esterne devono essere di color carnicino o marrone in relazione al colore del manto, mai con macchie nere. Le mucose interne della bocca sono rosee; nei roano o bianco marrone sono talvolta leggermente maculate di bruno o marrone pallido.

Mantello

Pelo: Corto, fitto e lucente, più fine e raso sulla testa, sulle orecchie, sulla parte anteriore degli arti, e sui piedi.

Colore: Bianco. Bianco con macchie più o meno grandi e di colore arancio o ambra più o meno carico. Bianco con macchie più o meno grandi di colore marrone. Bianco punteggiato di arancio pallido, o marrone. In questa ultima combinazione di colore, un riflesso metallico è apprezzato, parimenti apprezzato il marrone di tonalità calda che richiama il color tonaca di frate. Preferita la maschera facciale simmetrica, tollerata l’assenza di maschera.

Taglia e peso

Altezza al garrese: 55 – 67 cm.
Taglia preferita nei maschi: 58 – 67 cm.
Taglia preferita nelle femmine: 55 -62 cm.
Peso: Fra i 25 e 40 Kg. in proporzione all’altezza.

Difetti

Ogni deviazione dalle caratteristiche indicate nella descrizione delle varie regioni costituisce un difetto, che deve essere penalizzato nel giudizio in riferimento alla sua gravità, alla sua diffusione e alle conseguenze sulla salute, sul benessere del cane e sulla capacità di svolgere il suo lavoro tradizionale.

DIFETTI GRAVI:
 Prognatismo accentuato.
 Pelle sovrabbondante che determina esagerata giogaia, o giogaia indivisa e parecchie rughe sulla testa.
 Altezza al garrese 2 cm. in meno o in più dei limiti previsti.
 Code curvate all’insù altamente indesiderabili.
DIFETTI ELIMINATORI:
I soggetti aggressivi o estremamente timidi, o che presentino in modo evidente delle anormalità d’ordine fisico o comportamentale saranno squalificati.
Naso fesso.
Convergenza degli assi cranio-facciali.
Occhi gazzuoli.
Enognatismo.
Monorchidismo, criptorchidismo.
Depigmentazione totale del tartufo o delle palpebre.
Mantello nero, bianco e nero, unicolore, tricolore, focature evidenti; mucose, pelle e suoi annessi con tracce di nero.

N.B.:
– I maschi devono avere due testicoli d’aspetto normale completamente discesi nello scroto.
– Solo quei soggetti funzionali, clinicamente sani e tipici, devono essere adibiti alla riproduzione.

Standard di Lavoro

sissi

L’andatura é di trotto lungo e veloce, ammessa qualche fase di galoppo, giustificata da situazioni oggettive. Ma l’andatura di rigore, quando affronta il quesito olfattivo, e di trotto.

E’ un’andatura vivace e redditizia che si svolge in diagonali quasi sempre rettilinee di un centinaio di metri di lunghezza ed anche più, ben spaziate e comunque con cerca ed azione sempre adeguate al terreno da battere.

E’ evidente che in lui la preoccupazione del compito olfattivo è in primissimo piano e la cerca diligente é allietata da un moto trasversale quasi continuo della coda. Il portamento sarà ben eretto, con collo poco proteso, per avere alta la testa.

Entrando in un lieve effluvio, il Bracco Italiano rallenta gradatamente l’andatura e rimonta verso l’origine presunta con grande prudenza, testa alta come sopra descritto, senza altra manifestazione se si eccettuano le orecchie erette al massimo e la coda immobile, un po’ cadente. Accortosi che si tratta d’un falso allarme, senz’altro prosegue, riprendendo il portamento e l’andatura abituale.

Se per contro s’avvede che l’effluvio porta al selvatico, rallenta sempre maggiormente, così che gli ultimi passi sono lentissimi, tastando spesso con la zampa prima di posarla, come per tema di far rumore. Quando ferma irrigidisce la coda, risollevandola. Questa in ferma ed in cerca é portata orizzontale o leggermente più bassa o leggermente più alta.

ll portamento nell’assieme e nobile, imponente, vigile, ma calmo, ben eretto e lievemente proteso in avanti, il collo un po’ montante e la testa eretta, con canna nasale rivolta verso il basso.

Se durante la cerca taglia una zona d’effluvio che lo rende certo della presenza del selvatico, rallenta immediatamente e – prendendo nel portamento generale un atteggiamento simile a quello della ferma, solo con il collo un po’ più proteso e la coda un po’ più bassa – compie la “filata” a rallentamento graduale sopra descritta, seguendo la retta che lo unisce al selvatico.

Talvolta questa filata e preceduta da un breve arresto, ma ciò non e desiderabile.

Quando poi si sente d’improvviso a ridosso del selvatico ferma di scatto, restandosene il più delle volte eretto, o con gli arti un po’ flessi e la testa rivolta verso il selvatico.

Eccezionalmente s’accoscia in pose contorte.

Quando il selvatico tenta di mettersi in salvo pedinando, il Bracco Italiano lo “guida” a vento, dominando sull’emanazione diretta, mettendosi in moto gradualmente; e così procede con la massima cautela, mantenendosi sempre nella tensione della ferma. Egli ripete insomma l’azione della filata, prudente, ma decisa, senza tentennamenti. E’ evidente che, dominando sull’emanazione e mantenendosi il più possibile a distanza costante, condiziona il suo avanzare a quello del selvatico. E quando questo, favorito da speciali condizioni di terreno, si abbandona a fughe precipitose, sa dimostrare che la somma prudenza che lo caratterizza non gli impedisce di essere inseguitore tenace e serrato. In questo caso, sentendosi eventualmente d’improvviso a ridosso del fuggitivo, può venire a ritrovarsi nella circostanza di dover fermare bruscamente.

Tra le caratteristiche del Bracco Italiano vi e pure quella di avere un ottimo collegamento con il conduttore.

La sua natura calma e riflessiva si presta inoltre a condizionare il lavoro alle piu varie circostanze, così che può restringere le azioni sopra descritte, corrispondenti alle migliori condizioni dl selvaggina e d’ambiente, in una cornice più ristretta che sia imposta da momentanee necessita. Particolarmente versatile, sl trova a proprio agio con qualunque tipo di selvaggina ed in qualunque terreno. Per natura é anche un ottimo ricuperatore e riportatore.

(Proposto dalla Società Amatori Bracco Italiano ed  approvato dal Consiglio Direttivo ENCI del 1.4.2011 su parere conforme del Comitato Consultivo degli Esperti del 23. 2. 2011)